La Storia di Firenze

Fino dall’epoca romana la città di Florentia rivestì un’importante ruolo…

Fino dall’epoca romana la città di Florentia rivestì un’importante ruolo commerciale vista la sua posizione tra la valle del fiume Arno e i percorsi transappenninici. I tracciati della rete viaria della Firenze romana rimarranno fondamentali anche nei secoli successivi.

La storia conosciuta di Firenze comincia tradizionalmente nel 59 a.C., con la fondazione da parte dei Romani di un villaggio chiamato “Florentia”, e destinato ai veterani dell’esercito.
Intorno all’accampamento militare romano cominciavano intanto ad essere costruiti tutti quegli edifici che caratterizzano le città romane: un acquedotto, un foro, terme, un teatro e un anfiteatro, mentre il territorio circostante veniva razionalizzato con la centuriazione delle aree coltivate.
Esisteva anche un porto fluviale, che consentiva commercio fino a Pisa.
Prese corpo così una vera e propria città e, data la sua origine militare fu dedicata al dio Marte che fu il primo patrono di Florentia.

Il quadrangolo, cinto da mura fortificate con numerose torri, misurava circa 1800 metri per lato e ospitava al suo interno, secondo le stime, tra i 10.000 e 15.000 abitanti. Al centro dei quattro lati si aprivano altrettante porte  alcune delle quali furono in uso fino a tutto l’alto medioevo.

Sede di una diocesi a partire dal IV secolo, la città passò attraverso periodi di dominazione Bizantina, Ostrogota, Longobarda e Franca, durante i quali la popolazione a volte scese fino ad appena 1000 persone.

Le testimonianze parlano di una rinascita della città nel nono secolo

Nacque una scuola pubblica ecclesiastica, ed il ponte sopra l’Arno, che precedentemente era stato distrutto, venne ricostruito.
Alla fine del secolo vennero costruite nuove mura per la città.

Verso la fine del decimo secolo, la Contessa Willa, vedova del Marchese della Toscana, fondò un’abbazia benedettina, a cui donò anche molti soldi, alla memoria del marito. Questa fu chiamata “Badia Fiorentina”. Il figlio della Contessa Willa, Hugo, contribuì notevolmente allo sviluppo.

Dal 1115 Firenze si rese un Comune autonomo.

La grande fioritura della città a partire dal XII secolo si deve soprattutto ai mercanti fiorentini che già iniziavano a inserirsi nel circuito degli scambi europei.
Iniziavano inoltre in quell’epoca le prime attività bancarie che garantivano lauti guadagni nonostante alcuni rischi.
Il 1216 segna l’inizio degli scontri che afflissero la società fiorentina per l’intero secolo, dividendo i cittadini fra Guelfi e Ghibellini.

Nel 1250, commercianti e artigiani riuscirono a usurpare il potere dei nobili Ghibellini e ad iniziare una nuova Era politica.

Era l’inizio di un periodo di pace e prosperità, dove si affermò il potere economico e finanziario della città.
La prova di questa eccezionale espansione economica fu la coniatura, nel 1252, del Fiorino d’oro, che si aggiunse al Fiorino d’argento, coniato fin dal 1235.
Alla fine del tredicesimo secolo Firenze poteva giustamente considerarsi la principale città dell’Occidente.

Nel 1348 la peste che colpisce anche il resto dell’Europa riduce la popolazione fiorentina di circa due terzi, da più di 100.000 abitanti a circa 40.000, la seconda metà del secolo è quindi un periodo difficile, di ricostruzione.

Il potere passa nelle mani di alcune famiglie.

Durante gli anni in cui questa oligarchia mercantile governa Firenze,  grazie ai contatti sempre più frequenti con gli esempi dell’antichità greca e romana, Firenze diventa la “città del Rinascimento”, idealizzata dagli Umanisti.
Un numero incredibile di artisti partecipano alla vita culturale di Firenze e contribuiscono a costruire l’immagine della città rinascimentale, fra questi: Donatello, Masaccio, Filippo Lippi, Domenico Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Beato Angelico, Michelozzo, Giuliano da Sangallo e Benedetto da Maiano.

La famiglia dei Medici

La famiglia dei Medici con Cosimo il Vecchio utilizza la ricchezza accumulata per finanziare scuole, conventi, ospedali e gran parte degli artisti menzionati.
Il nipote Lorenzo il Magnifico, brillante uomo politico e anche lui grande mecenate, seppe imporre il suo potere personale, senza rovesciare le istituzioni repubblicane.
Venne considerato l’ago della bilancia della politica per aver saputo mantenere a lungo la pace. Ma dopo la sua morte nel 1492, la politica di Pietro Medici costrinse la città a ribellarsi.

La gente si divise fra coloro che parteggiavano per i Medici e fra quelli  che volevano riformare il governo, imponendo un nuovo regime. In questo nuovo ordine un ruolo importante avrebbe assunto un “Gran Consiglio” che avrebbe dovuto riunire i membri delle famiglie principali. Ma non passò molto tempo che i Medici ed i loro sostenitori fecero ritorno. In seguito la città si trovò di nuovo sotto la Signoria dei Medici.
Ma quando arrivarono le notizie del sacco di Roma nel 1527, i fiorentini si ribellarono e cacciarono ancora una volta i Medici, affermando la loro libertà.
Il 12 agosto 1530, dopo un assedio di undici mesi, gli eserciti dell’imperatore e del papa insieme entrarono a Firenze, e l’anno seguente, per concessione imperiale, Alessandro de’ Medici fu dichiarato “capo del Governo e dello Stato”.
Il nuovo Signore, che dopo una successiva risoluzione fu chiamato “Duca della Repubblica fiorentina”, installò una tirannia, con nuove istituzioni, tutte sotto il suo controllo.
Gli avversari dei Medici, comandati da Filippo Strozzi, provarono inutilmente a capovolgere il governo del duca Alessandro. Rimase infruttuoso anche il gesto di Lorenzino de’ Medici che assassinò Alessandro nel 1537.

L’unico successore possibile era Cosimo, figlio di Giovanni delle Bande Nere.  A diciassette anni il nuovo Duca riuscì a guadagnarsi il rispetto e gradualmente installò un regime autocratico.
Nel corso della sua vita riuscì a schiacciare le fazioni avversarie ed a rinforzare lo Stato, sottomettendo Siena al dominio fiorentino nel 1555.
Ottenne un titolo sovrano dal Papa e dal 5 marzo 1570 fu incoronato Granduca della Toscana da Pio V. Quando morì nel 1574, lasciò il Governo nelle mani del figlio Francesco che regnò fino al 1587, quando gli successe il fratello Ferdinando I (1587-1609).

I segni della decadenza si manifestarono sotto il governo dei due figli di Ferdinando I e accellerarono nel diciassettesimo secolo. La situazione economica era cambiata profondamente.
Il commercio e la manifattura erano in declino e, almeno fino alla fine del sedicesimo secolo, solo le operazioni bancarie venivano effettuate a livello europeo.
A Ferdinando I successe Ferdinando II (1609-1621).
L’ultimo della dinastia dei Medici, Gian Gastone morì senza eredi nel 1737.

La dinastia Granducale dei Lorena

Dopo la morte del Granduca Gian Gastone, l’ultimo Medici, i paesi europei più importanti riuniti a Vienna decisero che la Toscana sarebbe stata governata dal duca Francesco I di Lorena.
Gli successero Pietro Leopoldo I, Ferdinando II, Ferdinando III ed infine Leopoldo II.

La dinastia granducale dei Lorena regnò tranquillamente nella città, distinguendosi per la sua liberalità: mentre Livorno diveniva un porto franco (dove cioè chiunque poteva stabilircisi senza persecuzioni di tipo religioso o “legale”) fra i più attivi del mediterraneo, il granduca Pietro Leopoldo avviò la riforma agraria e, il 30 novembre del 1786, promulgò il nuovo codice criminale, grazie al quale, per la prima volta nella storia degli stati moderni, furono abolite la pena di morte e la tortura.

Con un plebiscito nel 1861 fu deposto l’ultimo granduca e la Toscana si annetté al neocostituito Regno d’Italia.

Firenze capitale d’Italia

Firenze prese il posto di Torino come capitale d’Italia nel 1865, ma l’ambito ruolo fu trasferito a Roma sei anni dopo, quando il Lazio fu annesso al regno.
In questo periodo ebbero luogo gli stravolgimenti urbanistici del cosiddetto Risanamento. Con il progetto di Giuseppe Poggi vennero demolite le mura della città per la costruzione dei Viali di circonvallazione, creato il viale dei Colli e il Piazzale Michelangelo, si ebbe uno sviluppo iniziale di nuovi quartieri residenziali sia all’interno dei Viali che all’esterno.

Nel XIX secolo la popolazione di Firenze raddoppiò, e triplicò nel XX con la crescita del turismo, del commercio, dei servizi finanziari e dell’industria.

Durante la seconda guerra mondiale la città fu occupata per un anno dai Tedeschi (1943-1944).

Forte e diffusa fu la Resistenza all’occupazione nazifascista, culminata nell’insurrezione dell’agosto 1944 e nella successiva battaglia per la liberazione della città (11 agosto 1944).

Il 4 novembre 1966

Gran parte del centro fu alluvionato dall’Arno, danneggiando molti tesori d’arte,  scatenando, però, al contempo una incredibile catena di solidarietà internazionale con migliaia di volontari da tutto il mondo, i cosiddetti “angeli del fango”.
Firenze oggi, restituita al suo splendore, ha una popolazione di meno di mezzo milione di abitanti.

È una città che si dà da fare con le sue industrie e l’artigianato, il commercio e la cultura, l’arte e la scienza.
Essendo sulle linee ferroviarie nazionali principali, è facilmente accessibile dalla maggior parte dei posti importanti sia in Italia che all’estero. L’aeroporto di Firenze “Amerigo Vespucci”, dove atterrano sia le linee nazionali che internazionali, è situato ad appena 5 chilometri dal centro urbano.
Il clima è temperato ma piuttosto variabile, con gli inverni frizzanti e le estati calde.