I Monumenti di Firenze

Il Battistero di San Giovanni

Il battistero dedicato a San Giovanni Battista, patrono della città di Firenze, sorge di fronte al Duomo di Santa Maria del Fiore.
Ha pianta ottagonale, con un diametro di 25.60 m. La necessità di un edificio di vaste dimensioni si spiega con l’esigenza di accogliere la folla che in antico riceveva il battesimo solo in due date prestabilite all’anno.
La decorazione esterna, in marmo bianco di Carrara e verde di Prato, è scandita da tre fasce orizzontali, ornate da riquadri geometrici.
Tra il 1330 e il 1336 viene eseguita la prima delle tre porte bronzee, commissionata ad Andrea Pisano dall’ Arte di Calimala. Tra il 1401 e il 1424 venne realizzata la seconda porta da Lorenzo Ghiberti, vincitore di un concorso a cui parteciparono anche Filippo Brunelleschi e Jacopo della Quercia. La terza porta, eseguita sempre dal Ghiberti tra il 1425 e il 1452 e chiamata da Michelangelo “Porta del Paradiso”. Per la realizzazione delle due porte, il Ghiberti creò una vera e propria bottega di bronzisti, nella quale si formarono artisti come Donatello e Michelozzo.

 

Il Duomo

La cattedrale di Santa Maria del Fiore è la quarta chiesa d’Europa per grandezza, dopo San Pietro, Saint Paul a Londra e il Duomo di Milano.
L’enorme cattedrale fiorentina è fra le opere architettoniche più importanti del periodo a cavallo tra il gotico e il rinascimento, ed una delle più belle e grandi cattedrali europee.
Fu iniziata, per incarico della Signoria, nel 1296 dall’architetto Arnolfo di Cambio nel luogo dove sorgeva l’antica cattedrale di Santa Reparata. L’Arte della Lana, che aveva ricevuto l’incarico di sovrintendere alla costruzione, nel 1334 affidò la direzione dei lavori a Giotto e dopo il 1350 a Francesco Talenti, al quale si deve un nuovo progetto che alterò parzialmente quello arnolfiano.
Dopo che entro il 1364 erano state ultimate le prime tre campate, nel 1378-80 fu realizzata la copertura della navata centrale e di quelle laterali.
Il problema della costruzione della cupola fu risolto dopo lunghi dibattiti dal Brunelleschi. La sua geniale soluzione tecnica consisteva nella creazione di una doppia calotta autoportante, che non richiese la presenza delle tradizionali armature di sostegno.
Il 25 marzo del 1436 Santa Maria del Fiore venne consacrata da papa Eugenio IV. La lanterna, costruita dopo la morte del Brunelleschi (1446), fu completata dal Verrocchio nel 1468, il quale la coronò con la palla bronzea e la croce.
La grande cupola domina la piazza, la città e l’intera piana, essendo visibile da numerosi punti nelle colline circostanti anche a notevole distanza. Emilio De Fabris si aggiudicò l’esecuzione della facciata attuale, in stile neogotico, costruita fra il 1871 ed il 1887.

 

Campanile di Giotto

Il Campanile di Giotto è situato a fianco della cattedrale. Fu progettato da Giotto, da cui il nome, ma realizzato da Andrea Pisano e completato da Francesco Talenti. È alto 84 metri e progressivamente si alleggerisce nelle forme per la presenza di bifore e trifore. Interamente rivestito da marmi policromi bianchi, verdi e rosati, è decorato anche da numerose sculture e formelle, oggi in larga parte sostituite da copie e conservate nel Museo dell’Opera del Duomo. Nelle formelle del basamento sono raffigurate le Attività umane, vero manifesto della Firenze corporativa del medioevo, eseguite da Andrea Pisano e Luca della Robbia, mentre nella seconda fascia I pianeti, le Virtù, le arti liberali ed i sacramenti.

 

Palazzo Medici-Riccardi

Palazzo Medici Riccardi si trova a Firenze in quella strada che per la sua ampiezza si chiamava via Larga, oggi via Cavour. È stato il quartier generale della famiglia Medici fino a metà del Cinquecento. Capolavoro dell’architettura rinascimentale civile, conserva il gioiello della cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli, ricca di ritratti dei Medici e delle personalità del loro tempo.

 

Basilica di San Lorenzo

La chiesa di San Lorenzo è la più antica di Firenze ed è stata consacrata nel 393 da S. Ambrogio e dedicata al martire Lorenzo; dell’originale costruzione poco è arrivato fino ai nostri giorni.
La chiesa fu ricostruita 2 volte: una nel 1059 (in stile romanico) e la seconda (grazie anche all’apporto della famiglia dei Medici che volle farne un tempio personale) secondo il progetto di Brunelleschi. La chiesa fu abbellita dai più famosi artisti fiorentini dell’epoca e tutt’oggi risulta integra nonostante i vari rifacimenti del XIX secolo. La sacrestia vecchia è opera del Brunelleschi con decorazioni in terracotta di Donatello. Nella cupola della stessa sacrestia è presente un affresco che raffigura un piccolo planetario nel quale sono raffigurati con precisione unica i corpi celesti che componevano il cielo di Firenze nell’estate del 1442.

 

Cappelle Medicee

E’ il luogo di sepoltura della famiglia Medici, ricavato da alcune aree della Basilica di San Lorenzo.
Le due parti principali che si visitano sono i prolungamenti dell’abside della basilica: la Sagrestia Nuova, edificata da Michelangelo dal 1519 in un decennio circa. La cacciata dei Medici nel 1527 e l’assedio di Firenze provocarono il rallentamento dei lavori. La partenza definitiva di Michelangelo da Firenze nel 1534 fece sì che l’opera restasse incompiuta. L’artista riuscì ad ultimare soltanto due dei monumenti sepolcrali, il Sepolcro di Lorenzo, duca di Urbino, e il Sepolcro di Giuliano di Nemours.
L’altra parte del museo è la grande Cappella dei Principi, del secolo successivo, completamente ricoperta da marmi e pietre semi-preziose. Inoltre fanno parte del percorso alcune sale della cripta (ideata dal Buontalenti) sotto la Cappella dei Principi.

 

Chiesa di Santa Maria Novella

Santa Maria Novella era il centro dell’ordine domenicano a Firenze. La sua costruzione fu iniziata nel 1246 e completata nella prima metà del 1300 da Jacopo Talenti. La bellissima facciata fu ripresa nella metà del XV secolo da Leon Battista Alberti. All’interno, è possibile ammirare il crocifisso di legno dipinto da Giotto per il convento nonché l’affresco con la famosa Trinità di Masaccio, gli affreschi di Domenico Ghirlandaio e Filippino Lippi.

 

Palazzo Vecchio

Il Palazzo Vecchio si trova in piazza della Signoria ed è la sede del comune della città. Rappresenta la migliore sintesi dell’architettura civile trecentesca cittadina. Uno dei palazzi civici più conosciuti d’Italia. Chiamato in origine Palazzo dei Priori o Palagio Novo, divenne nel XV secolo Palazzo della Signoria, dal nome dell’organismo principale della Repubblica fiorentina. Nel 1540 divenne Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de’ Medici ne fece la sua residenza. Infine, il nome Vecchio lo assunse nel 1565 quando la corte del Duca Cosimo si spostò nel “nuovo” Palazzo Pitti. Oggi ospita l’ufficio del sindaco di Firenze e vari uffici comunali. Vi si trova inoltre un museo, che permette di visitare le magnifiche sale (dove lavorarono, tra gli altri, Agnolo Bronzino, Ghirlandaio, Giorgio Vasari, ecc.) e dove sono esposte opere di Michelangelo Buonarroti, Donatello, Verrocchio.

 

Loggia dei Lanzi

La Loggia della Signoria, chiamata anche Loggia dei Lanzi (perché vi si accamparono il Lanzichenecchi nel 1527) o Loggia dell’Orcagna (per via di un’errata attribuzione al fratello dell’architetto progettista), venne costruita tra il 1376 e il 1381 da Benci di Cione (fratello appunto dell’Orcagna) e Simone di Francesco Talenti con funzione di “arengario” coperto, ossia di balcone per arringare la folla durante le cerimonie ufficiali. Nel corso del Cinquecento la loggia perse l’originaria funzione per divenire una sorta di museo all’aperto delle sculture della collezione medicea. Nel 1555 Cosimo I vi pose infatti il Perseo del Cellini e nel 1585 Francesco I vi collocò il Ratto delle Sabine del Giambologna. Alla fine del Settecento, all’epoca di Pietro Leopoldo di Lorena, venne realizzato un nuovo allestimento con la collocazione nella Loggia di numerose sculture antiche trasferite a Firenze da Villa Medici a Roma.

 

Galleria degli Uffizi

La Galleria degli Uffizi, uno dei maggiori musei del mondo, trova le sue origini nel 1560, quando Cosimo I de’ Medici commissiona a Giorgio Vasari un progetto per la costruzione di un grande palazzo a due ali, “sul fiume e quasi in aria”, destinato ad accogliere gli uffici amministrativi e giudiziari (Uffizi) dello Stato fiorentino. Il primo vero nucleo della Galleria è creato da Francesco I, figlio di Cosimo, che, dopo aver trasformato l’ultimo piano degli Uffizi in luogo dove “passeggiare, con pitture, statue e altre cose di pregio”, affida al Buontalenti la realizzazione di una Tribuna nella quale sono raccolti arredi e opere d’arte. Gli Uffizi ospitano oggi un patrimonio artistico immenso, comprendente migliaia di quadri che vanno dall’epoca medievale a quella moderna, un gran numero di sculture antiche, di miniature, di arazzi. Tra i dipinti più famosi La nascita di Venere e La primavera di Botticelli, L’annunciazione, Il battesimo di Cristo, L’adorazione dei Magi di Leonardo, il Tondo Doni di Michelangelo, la Venere di Tiziano, la Medusa, Il Sacrificio di Isacco di Caravaggio.

 

Corridoio Vasariano

Si deve a Vasari la costruzione di un corridoio aereo che, passando sopra Ponte Vecchio e la chiesa di Santa Felicita, collega gli Uffizi alla nuova residenza medicea di palazzo Pitti e termina nel giardino di Boboli. Per il matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d’Austria, nel 1565, il duca Cosimo I decise di realizzare questa via di comunicazione sopraelevata e segreta tra Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti. Il Vasari in soli cinque mesi costruì il cosiddetto Corridoio Vasariano. Celebre la raccolta di autoritratti, incrementata costantemente nel tempo, anche con acquisizioni e donazioni di artisti contemporanei, conservata all’interno del Corridoio.

 

Museo Nazionale Bargello

Il Museo Nazionale del Bargello si trova in quello che fu il Palazzo del Capitano del Popolo.
Dalla fine del XIII sec. fino al 1502 il Palazzo fu residenza ufficiale del Podestà, il magistrato che governava la città e che doveva essere, secondo la tradizione, un forestiero.
Nel 1502 il palazzo divenne sede del Consiglio di Giustizia e della polizia, il cui capo era detto, appunto, “il Bargello”. Nel 1786, quando il granduca Pietro Leopoldo abolì la pena di morte, gli strumenti di tortura furono bruciati nel cortile. Conserva un’importante raccolta di sculture (Donatello, Michelangelo, Cellini, Andrea Del Verrocchio) e arti applicate.

 

Galleria dell’ Accademia

Il museo deve la sua popolarità alla presenza del David di Michelangelo e di altre sue statue. Con la fondazione nel 1784 dell’Accademia di Belle Arti da parte del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, riunendo varie istituzioni tra le quali, l’antica Accademia delle Arti del Disegno, venne realizzata anche la Galleria dell’Accademia, un museo destinato ad accogliere le opere di proprietà della scuola d’arte. Fra queste era il gesso del Ratto delle Sabine del Giambologna. Con la soppressione, alla fine del Settecento per opera del duca e nel 1810 ad opera di Napoleone, di numerosi ordini monastici, vennero incorporati numerosi dipinti antichi e venne al contempo aperta una sezione di arte moderna. Nel 1873 venne trasferito dalla Piazza della Signoria alla Galleria la statua del David di Michelangelo, per la quale venne realizzata da Emilio De Fabris la Tribuna nel 1882. Nel 1906 venne acquistato il San Matteo di Michelangelo e, dal 1909, vennero trasferite le quattro sculture dei Prigioni, provenienti dalla grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli.

 

Basilica di Santa Croce

La basilica di Santa Croce, è una delle più grandi chiese officiate dai francescani. Una delle massime realizzazioni del gotico in Italia, è nota come Il tempio dell’Itale glorie per le numerose sepolture di sommi artisti, letterati scienziati che racchiude. Santa Croce è un simbolo prestigioso di Firenze, il luogo di incontro dei più grandi artisti, teologi, religiosi, letterati, umanisti e politici.
La grandiosa basilica è probabilmente opera di Arnolfo di Cambio, che vi avrebbe lavorato a partire dal 294-1295, anche se non abbiamo documenti scritti che lo confermino. La chiesa venne terminata circa 90 anni dopo, ma fu consacrata solo nel 1444. La basilica ha continuato ad essere arricchita e modificata nei sette secoli dalla sua fondazione. Alcune trasformazioni furono conseguenza di precise vicissitudini storiche e politiche, come le trasformazioni compiute dal Vasari alla metà del XVI secolo (causate anche dai restauri dopo una disastrosa alluvione) o l’impegno profuso nell’Ottocento per trasformare Santa Croce nel grande mausoleo della storia italiana.
Nel 1966 l’alluvione di Firenze inflisse gravissimi danni al complesso della basilica e del convento, situati nella parte più bassa di Firenze, tanto da diventare tristemente nota come simbolo delle perdite artistiche subite dalla città (soprattutto con la distruzione del Crocifisso di Cimabue), ma anche della sua rinascita dal fango, attraverso la capillare opera di restauro e di conservazione.

 

Palazzo Pitti

All’epoca in cui venne costruito era la residenza più grande di Firenze. Luca Pitti era rivale della famiglia dei Medici e desiderava una residenza più sfarzosa di quella appena eretta da Michelozzo per Cosimo il Vecchio. Per problemi di progettazione i lavori a palazzo vennero momentaneamente interrotti, e forse, complice la sfavorevole sorte in politica di Luca Pitti, viene da pensare che i Pitti si trovassero in difficoltà finanziarie e i lavori si interruppero di fatto nel 1464. In seguito le sorti della famiglia non si risollevarono e nel 1549-1550 Buonaccorso Pitti vendette il palazzo a Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I de’ Medici, la quale riteneva la zona di Oltrarno più salubre rispetto all’affollato centro cittadino. Il palazzo divenne così la principale residenza dei Medici, senza cambiare di fatto nome. La sistemazione dei giardini era già stata iniziata nel 1551 da Niccolò Tribolo. Il disegno originale dei giardini era incentrato su un anfiteatro centrale, che venne realizzato sfruttando la conformazione naturale della collina, dove frequentemente vennero rappresentate commedie e tragedie di ispirazione classica. Al suo interno sono ospitati diversi musei di diversa natura: una galleria d’arte (la Galleria Palatina, con capolavori di Raffaello, Tiziano, ecc.) sistemata secondo il criterio della quadreria seicentesca, gli appartamenti monumentali, la Galleria d’arte moderna (con le opere dei macchiaioli) ed altri musei specializzati: il Museo degli argenti, dedicato all’arte applicata, la Galleria del costume, il maggiore museo italiano dedicato alla moda, il Museo delle porcellane e il Museo delle carrozze. I giardini monumentali di Boboli sono uno dei migliori esempi nel mondo di giardino all’italiana.

 

Ponte Vecchio

La costruzione del ponte risale al 1345 ed è considerato opera di Taddeo Gaddi (secondo il Vasari) o di Neri di Fioravante. Nel 1442 l’autorità cittadina per salvaguardare la pulizia e il decoro, impose ai beccai (macellai) di riunirsi nelle botteghe sul Ponte Vecchio per renderli un po’ isolati dai palazzi e dalle abitazioni del centro. Da quel momento il ponte divenne il mercato della carne ed i beccai, divenuti in seguito proprietari delle botteghe, per ottenere più spazio, vi aggiunsero in modo disordinato delle stanzette aggettanti sul fiume puntellandole con pali di legno. Le botteghe dei macellai furono poi occupate da orafi e gioiellieri per ordine di Ferdinando I nel 1593 che mal gradiva un commercio poco nobile e con odori sgradevoli sotto le finestre del corridoio Vasariano. In seguito alla ritirata delle truppe naziste, questo fu l’unico ponte di Firenze che non venne fatto saltare dai tedeschi nel 1944 nel corso della seconda guerra mondiale, ciò grazie anche al provvidenziale intervento del rappresentante tedesco a Firenze Gerhard Wolf.