Eventi

Eventi tradizionali fiorentini

Festa della Rificolona

La festa della Rificolona è una festa singolare, la cui origine è ritenuta assai remota. Si svolge nella notte fra il 7 e l’8 settembre, cioè nel giorno della natività di Maria. La parola ‘rificolona’, deriva dall’antico termine ‘fierucola’, cioè festa piccola, ma importante. Il 7 settembre  i contadini si incamminavano dalle colline di Vallombrosa e Impruneta in una lenta marcia verso Piazza SS. Annunziata a Firenze, sia per rendere omaggio alla Vergine Maria, sia per vendere i loro prodotti sotto il loggiato dello Spedale degli Innocenti. Se, giunta la sera non erano ancora arrivati in città, i cittadini usavano accendere un lampioncino protetto da un involucro di carta e sorretto da un bastoncino che si chiamava Rificolona.

La festa anche ai nostri giorni continua a vedere protagoniste le rificolone, anche se la loro forma non è più quella di una volta. Dalle classiche sagome delle goffe montanine si passò poi a raffigurare fette di cocomero, mezzelune, fanali, che molto spesso gli stessi ragazzi realizzavano con carta colorata su un telaio di stecche di canna e fil di ferro.

Scoppio del carro

L’origine di questa festa risale alla prima Crociata (1096), quando Pazzino de’ Pazzi, in premio per il suo valore, ebbe alcune schegge di pietra del Santo Sepolcro. Con questa schegge ogni anno, il Sabato Santo, si accendeva il fuoco sacro e lo si portava nelle case. L’usanze di adibire un carro per accendervi il fuoco e distribuirlo ai fiorentini data già a partire dal Quattrocento, mentre la tradizione di farvi scoppiare girandole e mortaretti è consolidata dal Seicento. Ogni anno la mattina di Pasqua il grande carro decorato, popolarmente detto “Brindellone”, costruito alla fine del Seicento, viene portato da una coppia di buoi sul sagrato di S. Maria del Fiore. Durante la messa, alle ore undici, l’Arcivescovo dall’altar maggiore accende col fuoco sacro un razzo a forma di colombina che percorrendo un filo d’acciaio va a incendiare i fuochi e le girandole del carro. Dal volo più o meno regolare della colombina è tradizione che i fiorentini traggano auspici per ‘annata, in particolare per il raccolto nelle campagne.

Capodanno fiorentino

Il capodanno fiorentino si celebra il 25 marzo di ogni anno. Tale festività ricorda che fino al 1749 questa data coincideva con l’inizio del nuovo anno, giorno in cui la chiesa aveva collocato la festa dell’Annunciazione, cioè dal momento dell’Annunciazione a Maria Vergine dall’Arcangelo Gabriele, dell’Incarnazione, nove mesi prima di Natale. Nel capoluogo toscano era questa la data in cui si festeggiava il Capodanno. Questa ricorrenza cesserà nel mese di novembre del 1749, quando un decreto del granduca Francesco II di Lorena impose l’uso del calendario gregoriano, fissando anche per Firenze l’inizio dell’anno il 1 gennaio (sotto la Loggia dei Lanzi c’è la targa che ricorda il decreto di soppressione della festa).

Fin dai tempi antichi, una gran folla, sia cittadina sia del contado, il 25 marzo si recava alla Basilica della Santissima Annunziata per venerare l’immagine dell’Annunciazione il cui volto, secondo una antica leggenda, si dice sia stato dipinto dagli angeli.

Calcio in costume (Calcio storico)

Si svolge nel mese di giugno con tre partite, una delle quali nel giorno di San Giovanni. Le partite vengono disputate nella sede storica di piazza Santa Croce. Vi partecipano le squadre dei quattro quartieri più importanti della città. Ogni squadra prende il nome dalla chiesa principale situata nella propria zona ed è contraddistinta da un colore ed un simbolo diverso: Bianchi di Santo Spirito, Azzurri di Santa Croce, Verdi di San Giovanni e Rossi di Santa Maria Novella. La partita ha inizio con il lancio del pallone da parte del Pallaio sulla linea centrale e la seguente “sparata” delle colubrine che salutano l’apertura delle ostilità. Da questo momento in poi i calcianti delle due squadre cercheranno (con qualunque mezzo) di portare il pallone fino al fondo del campo avversario e depositarlo nella rete segnando così la “caccia” (goal).  Ad ogni segnatura di caccia le squadre si devono cambiare di campo. La vincitrice sarà la squadra che al termine dei 50 minuti di gioco avrà segnato il maggior numero di cacce.

Il gioco ha tradizioni molto antiche: la partita più celebre, che è all’origine dell’attuale rievocazione, fu giocata nel febbraio del 1530, durante l’assedio della città, per dimostrare il disprezzo dei cittadini di Firenze nei confronti delle truppe imperiali.

Le partite del torneo, disputate dalle squadre nelle tradizionali livree con i colori dei rispettivi quartieri, sono precedute e concluse da un corteo storico con figuranti in costumi cinquecenteschio.

Festa di San Giovanni Battista

Si celebra ogni anno il 24 giugno in onore del santo patrono di Firenze. Anticamente i festeggiamenti si protraevano per molti giorni, con la corsa dei berberi attraverso la città, il palio dei Cocchi in piazza S. Maria Novella, l’omaggio dei ceri al patrono nel Battistero e con i fuochi di artificio, che prima si svolgevano in piazza della Signoria e successivamente sul ponte alla Carraia. Mentre oggi vengono fatti esplodere sul piazzale Michelangelo e vi si assiste dai lungarni.

Maggio musicale fiorentino

Il Maggio Musicale Fiorentino è una delle manifestazioni artistiche fra le più prestigiose, a livello mondiale. È un festival annuale di opere liriche, concerti, balletti e spettacoli di prosa fondato nel 1933 su iniziativa del mecenate Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano e del maestro Vittori Gui.Si svolge nei mesi di maggio e giugno e presenta al Teatro Comunale, a quello della Pergola e in altre sedi un programma di opere liriche, concerti, balletti con allestimenti e interpreti di grande livello. Dal  1986 il direttore principale dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino è  Zubin Mehta, che nel 2006 ne è divenuto direttore onorario a vita. La compagnia di danza del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino è denominata  MaggioDanza ed  è una delle principali formazioni attive in Italia.